Viaggio in Tunisia - Natale 2009
...una tavolozza di colori, spazzata dal vento..
il resoconto della Transardinia scritto da Marco C.
...da alcuni anni seguivo, “di sponda”, con interesse le proposte di alcuni operatori lagnandomi sovente perché non venivano rese disponibili tracce GPS o indicazioni di massima per l’auto-gestione del percorso.
L’assistenza di una guida, la jeep al seguito, è garanzia di sicurezza nel percorso ma è proprio questa “tranquillità” che sottrae all’evento una grossa quota adrenalinica che è rappresentata dal fatto di gestirsi la logistica in un territorio così complesso.
Quando perciò ho colto che i fratelli Actis, compagni di tante gite sugli sci, avevano in cantiere la Transardinia autogestita mi si sono drizzate le antennine e mi sono passivamente accodato a loro, certo della loro serietà, pignolosa preparazione, e competenza.
La chiave di volta che ha reso possibile questa traversata è la disponibilità sul sito http://www.transardinia.net di una SERIA traccia GPS che, opportunatamente affiancata alla cartografia, definisce ad ogni bivio quale strada seguire.
E di bivi in Sardegna ce ne sono davvero tanti….
L’autore, probabilmente non compreso da alcuni, che ha reso accessibili tali tracce lo avevo già contattato via e-mail e si era dimostrato persona scrupolosa ed affidabile. Già dalle prime settimane in cui maturava qualcosa di più serio che la vaga idea a fare la TS avevo acquistato da lui la mitica maglietta rossa…
Abbiamo poi avuto la fortuna di conoscere di persona Giorgio durante il ns primo pernottamento presso l’agriturismo Ertila presso Mamone la sera di martedì 23 agosto. Nonostante risieda a Cagliari si sposta molto frequentemente lungo tutta la Sardegna per testare in continuazione eventuali variazioni al percorso, variazioni che si concretizzano in continui aggiornamenti alla traccia GPS su Internet….
Bella voglia!!!
La Transardinia che abbiamo percorso noi è la Ts “Classica” sul versante orientale (...)
Abbiamo concretamente iniziato a pedalare da Olbia intorno alle ore 8,00 di martedì 23 agosto per fermarci lunedì 29 nel pomeriggio dopo avere percorso oltre 467 km e superato 11.595 metri di dislivello...
....L’utilizzo del GPS è assolutamente indispensabile se si vogliono percorrere le strade sterrate/sentieri.
Le
sole carte (laddove disponibili anche se al 25mila) sono imprecise,
non aggiornate, vaghe, quando non addirittura fuorvianti. Non tanto per
una colpevole responsabilità degli editori quanto per la rapidità della
mutazione nelle condizioni del fondo delle strade, permessi di
transito, frane, attività militari in corso, incendi, presenza di
cancelli più o meno valicabili. Il numero di piste e di conseguenti
bivi è impressionante. Per cui non solo è inevitabile affidarsi ad un
valido GPS ma occorrerà anche avere una traccia con il maggior numero
di punti possibili ed essere esperti nell’utilizzo dello strumento (io
mi sono vergognosamente affidato al nostro vate….)
Resta
valida, qualche volta, la possibilità di “saltare” un tratto di
percorso optando per il più agevole asfalto (nonostante la nostra
profonda fede fuoristradistica siamo arrivati qualche volta a
ringraziare per la presenza di asfalto su alcune varianti….)
risparmiando tempo ed energie.
Su
alcune di queste varianti il traffico automobilistico è pressoché
inesistente. Va da sé che sulle strade bianche si possano passare ore ed
ore senza incontrare esseri umani né scorgere anche solo un manufatto
umano… frequenti invece incontri con maiali selvatici, mandrie di
mucche magrissime, cavalli, cervi, cerbiatti, rapaci, capre, pecore, …
L’incontro
sempre gradito che spesso non si verifica è quello con l’acqua. Il che
consiglia di dotarsi di idonea scorta idrica la cui volumetria è in
funzione del clima e delle proprie abitudini.
In
realtà di acqua in Sardegna ce n’è ed anche di qualità ma è sottoterra
e di pompe/fonti che rendano disponibile il prezioso liquido non ce ne
sono tante.
Le poche, pochissime
persone incontrate lungo il percorso appartenevano al Corpo della
Forestale o, caso ancor più frequente, erano addetti al servizio
anti-incendi, stipendiati, immagino, da qualche ente pubblico. Si
trattava quasi sempre di persone… genuine, immediate, gentilissime, che
ci offrivano da bere e non di rado, da mangiare, che vivevano durante
il giorno in strutture più o meno semplici, probabilmente
auto-costruite e posizionate strategicamente ai fini della prevenzione
degli incendi, terribile minaccia per una terra arida e secca come
l’interno della Sardegna.
Il senso di
solitudine nel quale ci si viene a trovare, per noi abitatori di aree
urbane eccessivamente abitate, rende indispensabile una certa
predisposizione psicologica.
Oserei quasi dire che è anche una prova di carattere mentale “reggere” il senso di solitudine di cui ci si circonda. Arrivare in un paese o al luogo del pernottamento la sera è un po’ come ritrovare la persona che eravamo alla partenza, quasi un viaggio dentro e fuori se stessi.
Oserei quasi dire che è anche una prova di carattere mentale “reggere” il senso di solitudine di cui ci si circonda. Arrivare in un paese o al luogo del pernottamento la sera è un po’ come ritrovare la persona che eravamo alla partenza, quasi un viaggio dentro e fuori se stessi.
Gli
agriturismi frequentati si sono dimostrati tutti di livello medio se
non ottimo. In qualche caso ci sono stati offerti olio per lubrificare
le bici, una gomma con l’acqua per il lavaggio. Va da sé che più le
strutture sono di carattere “industriale” (grandi alberghi) minore è
l’attenzione per il piccolo ciclista mentre i più modesti agriturismi
ci hanno consentito di lavare e stendere agevolmente i nostri vestiti
sudati, cosa non facile nei grandi complessi alberghieri.
Anche
l’attenzione alla cena offerta era inversamente proporzionale alla
volumetria della struttura ospitante. Standardizzazione e
globalizzazione vanno puntualmente a detrimento della qualità
dell’offerta. Ovunque comunque acqua calda ed elettricità ci hanno
consentito di lavare i ns vestiti e ricaricare l’armamentario
elettrico-elettronico che noi figli del III millennio ci portiamo
inesorabilmente appresso.
Le bici non
hanno evidenziato particolari problemi. Ciò grazie ai preventivi
investimenti decisi prima della partenza: coperture e pastiglie dei
freni nuove, sostituzione di tutte quelle parti usurate, più soggette a
possibile rottura. Walter aveva anche un copertone di ricambio. Lungo
il percorso non vi sono ciclisti salvo ad Oliena (non specializzato
valido quindi per riparazioni di lieve entità); la cittadina di Nuoro
si trova a dodici km di asfalto da Oliena ed ha un valido ciclista ma
occorre deviare dal percorso.
In
merito all’allenamento è richiesta più che una grande abilità sul
tecnico una grande resistenza allo sforzo prolungato ma mi permetto di
evidenziare l’aspetto psicologico, ovvero serve soprattutto una forte
motivazione. Ogni giorno pedalavamo dalle ore otto circa fino alle 18 o
19. La colazione non ci veniva sempre servita prestissimo, cosa che
avremmo gradito perché al mattino le temperature erano più sopportabili.
Intorno a metà tappa, anche per sfuggire alla calura, in alcuni giorni
insopportabile, ci si fermava per consumare un magro spuntino fatto di
ciò che ci portavamo appresso se non era disponibile un bar. I prezzi
ovunque sono contenuti. La birra Ichnusa padroneggia ovunque e viene
servita gelata, una vera chicca per i ciclisti assetati. Occorre non
esagerare pena l’assopimento garantito nel pomeriggio…
CRONACA del VIAGGIO
Mart 23/8 da Olbia a Mamone km effettivi 76 per dislivello mt 2265
Ottimo
viaggio con passaggio ponte su linea MOBY. Ormai i “poveri” pontisti
dispongono di materassoni gonfiabili con pompe elettriche che si
allacciano alla rete da 220 V. della nave. Noi in puro stile
wild-wild-west abbiamo dormito sul crudo pavimento con un sottile strato
divisorio che ha evidenziato la rude & spartana grezzitudine dei
tre transardinia-men…
Dopo una
ventina di km di asfalto abbandoniamo la comoda strada per entrare nel
regno dello sterrato… salite impegnative e poco asfalto dove non
incontriamo neanche un’auto.
L’arrivo
è in discesa all’agriturismo Ertila poco distante dalla frazione Bitti
di Mamone.Trattamento principesco, solo noi e per cena ci raggiunge
Giorgio, lo stesso che ha reso disponibili le tracce GPS in rete.
Merc 24/8 da Mamone a Oliena km effettivi 57 per dislivello mt 1210
Veloce
discesa passando nei pressi della casa circondariale (leggi carcere)
più simile ad un albergo che ad una casa di pena. Pare che i detenuti
siano ladruncoli che in regime di semi-libertà lavorano all’esterno e
rientrano per cena. Una sorta di mezza pensione coatta… noi presto ci
imbuchiamo in stradine sterrate, lunga discesa su terreno sconnesso.
L’arrivo ad Oliena sarà faticoso per via della interminabile salita.
All’arrivo presso l’albergo CIKAPPA due ragazzini messi a guardia del
locale sono gli unici gestori. Non aspettandoci ci invitano a ritornare
due ore dopo… non fosse stato per la pazienza di flavio e walter me ne
sarei andato, invece con una telefonata rintracciano il gestore che
scusandosi ci raggiunge in 15 minuti. Aria condizionata ed una ottima
cena mi fanno dimenticare l’infelice esordio. Dopo cena passeggiamo per
il paese e la via del centro è interdetta alle auto e strapiena di
tavolini con gente di tutte le età a godersi la frescura serale. Gelato
e nanna.
Giov 25/8 da Oliena a Orgosolo km effettivi 41 per dislivello mt 1765
Da
Oliena usciamo presto percorrendo una lunga strada ripidissima
cementata che adduce al Monte Maccione. Dal parcheggio, tutto all’ombra
fortunatamente, un interminabile traverso ci sposta verso sud-est. Di
Orgosolo non vediamo neppure una casa perché l’arrivo all’Hotel “Monti
del Gennargentu” è in un altipiano selvaggio, ricorda certe zone
desertiche dell’Africa. Un basso lago, qualche rara pianta, “un paio di
ippopotami non starebbero neppure male” penso. Ovviamente, nonostante
le mail di conferma delle prenotazione di cui flavio ha copia cartacea,
anche qua non siamo aspettati ma non c’è nessun problema. In
mezz’oretta la ns stanza in un confortevole bungalow, è pronta e cena e
colazione si riveleranno di alto livello. Solitamente la cena è
innaffiata da Cannonau a volontà che con i suoi leggiadri 14 gradi
concilia il sonno, qualora non ci fossero bastati gli sforzi
pedalatori.
Ven 26/8 da Orgosolo a Arzana km effettivi 69 per dislivello mt 1590
Bellissima
tappa il cui esordio non risulta spaventoso (digerire le abbondanti
colazioni sarde, quasi sempre a base di latticini, su pendenze
sostenute è sempre traumatico) in cui percorriamo una piacevole zona
pianeggiante, sembra un parco del Kenia, fino a giungere alla consueta
casa forestale dove scambiamo quattro chiacchiere con un simpatico
addetto.
Poi si esce dalla zona bosco
e si comincia a salire, transitando nei pressi del monte Fumai.
Scopriremo dopo un paio di ore il giro di 270 gradi che ci siamo fatti
per arrivare ad un colle, panoramico, da cui inizia una lunga discesa
in un territorio assolutamente disabitato. Con un telefono satellitare
ci si sentirebbe ancora legati al mondo civile… speriamo non succeda
nulla. Fortunatamente anche le fonti di acqua, seppur rare, si trovano,
e sono anche fresche!
Poco prima
dell’arrivo ad Arzana, paese che non ho trovato particolarmente
attraente, walter buca ma scendiamo sulla interminabile strada sterrata
gonfiando più volte la ruota. Anche qui si erano fumati la ns
prenotazione ma veniamo sistemati in una panoramica stanzetta con
magnifica vista sulla piazza principale del paese. Fino alle 2,30 del
mattino la frizzante gioventù arzanese ci accompagna con l’effervescenza
tipica del venerdì sera impedendoci di dormire. Chiudere la finestra
non si può, il condizionatore non funziona, cosicchè l’indomani saremo
un po’ più rintronati del solito…
Sab 27/8 da Arzana a Seui km effettivi 73 per dislivello mt 1685
Felice
di lasciare Arzana iniziamo su asfalto salendo subito e costeggiando
la strada che porta all’Osservatorio Astronomico. Mi stupiscono
alquanto le numerose pubblicità di un happening di atletica leggera
internazionale tenutosi allo stadio di Arzana pochi giorni prima…
Nella
giornata di oggi percorreremo con le bici anche un tratto di strada
ferrata!!! Incredibile, che avventura! La rete non è dismessa ma
circolano due o tre convogli durante tutto il giorno! Il trenino è a
scartamento ridotto e parte da Arbatax. Funziona soltanto nei mese
estivi sebbene nel 2010 una discreta affluenza abbia indotto i gestori a
prolungarne il funzionamento anche in ottobre. La pensioncina di Seui è
un graziosissimo B&B gestito da una giovane mamma, gentile e
carina. Ci spedisce per cena in un ristorante nei pressi dove io, reduce
della calura giornaliera, trascinerò walter e flavio a cenare sul
balcone per rischiare un congelamento… peccato perché la cena era
ottima!!!
Dom 28/8 da Seui a Armungia km effettivi 72 per dislivello mt 1830
A
malincuore lasciamo Seui, grazioso paesino che ci ha trattati davvero
bene e riprendiamo la lunga marcia che ci vedrà percorrere un
interminabile discesa su strada sterrata per risalire gli ultimi tre km
su asfalto fino all’abitato di Armungia dove una ex-caserma dei CC,
trasformata in delizioso rifugetto, ci vedrà coccolati da una sorta di
ex-capò affettuoso ma molto bravo ai fornelli. Mangerò infatti talmente
tanto da stare male la sera. Ci siamo, come in tutte le piccole
strutture, soltanto noi e stiamo come dei pascià.
Lun 29/8 da Armungia a Cagliari km effettivi 78 per dislivello mt 1250
Sob,
quasi mi dispiace essere arrivati alla fine. La tappa finale in realtà
ci impegna notevolmente. Raggiungiamo la sommità di un monte con
discreta fatica ma il tempo per consolarci con l’infinito panorama è
breve perché dobbiamo toglierci da questo enorme altipiano e poi
iniziare la lunga discesa verso la piana di Cagliari. Quando vediamo il
mare in lontananza abbiamo ancora qualche ora prima di raggiungerlo,
sebbene sembri lì, a portata di pedale. Lungo l’estesissima spiaggia del
Poetto, ovvero il buon ritiro marittimo dei cagliaritani, ci godiamo
il meritato bagno di fine viaggio anche se l’acqua è gelida. Ciò non
risulta sufficiente a farci rinunciare ad un paio di birre medie, sempre
accompagnate da patatine & similari, prima di rimetterci in sella
per entrare nella caotica atmosfera urbana di Cagliari e fermarci al ns
hotel, un “turistico” alloggiamento che nulla ha a che fare con
l’ambiente familiare e caldo delle passate serate. Cena in una pizzeria
della catena “rosso-pomodoro” identica a quella che si trova a torino,
aosta, bruxelles e in parecchie città europee. I prezzi sono ormai
quelli continentali, niente più Ichnusa da 66 cl ad un euro…
Mart 30/8 giretto per Cagliari e treno con destinazione Olbia
Giro
turistico a piedi in cui visitamo Cagliari godendo del bellissimo
quartiere centrale “il Castello” e dei tre altri quartieri che
compongono la città. Giorgio ci raggiunge in un bar del centro e
prendiamo un caffè insieme scambiandoci impressioni e pareri di alcuni
tratti. Alle 15,00 saliamo sul treno per Cagliari con due cambi. Alle
22,30 quasi puntuale la nave della Tirrenia salpa da Olbia per
attraccare a Genova alle 14,30 del giorno dopo. Lo sbarco con le
biciclette è quasi meglio che quello pedonale!
Mer 31/8 recupero auto a Genova e rientro a Torino
Negli
immediati pressi dello sbarco, approfittando della festa del PD, ci
concediamo un pranzetto ristoratore a base di pizze farcite e focaccia
di Recco. La birra non è più l’Ichnusa dei giorni scorsi ma non stona.
L’auto è stata lasciata ad alcuni km dal porto perché è tutta zona
disco ed occorre pagare. Con pochi km, che oltretutto possono essere
ben spesi se si attraversa il favoloso centro storico di GENOVA, si
parcheggia a gratis in zone forse anche più sicure. Purtroppo
all’arrivo constatiamo la foratura di una ruota dell’auto il che ci
ritarda di una mezz’oretta il rientro che comunque avviene senza
problemi.
Foto Album Raid sci alpinismo
Raid Pigne d'Arolla ( 11-14 aprile 2009 )
Mappa
1°Giorno Prarayer - Rif. Nacamuli (2830 mt)
2°Giorno Rif. Nacamuli - Cabane des Vignettes (3160 mt)
3°Giorno Cabane des Vignettes - Pigne d'Arolla (3772 mt.) - Cabane de Chanrion
4°Giorno Cabane de Chanrion - Ollomont
Raid del Gran Paradiso ( 23-27 aprile 2010 )
Presentazione
1°Giorno Valnontey (1666m) - Rif. Vittorio Sella (2588m)
2°Giorno Rif. Vittorio Sella - Gran Sertz (3552m) - Rif. Chabod (2750)
3°Giorno Rif. Chabod - Gran Paradiso (4061m) - Rif. Vittorio E. (2732m)
4°Giorno Rif. Vittorio E. - Gran Croux (3437m) - Rif. Pontese (2200m)
5°Giorno Rif. Pontese - Lillaz (1617m)
Raid nell'Ortles & Cevedale - ( 21-23 aprile 2012 )
Mappa
1°Giorno Rif. Forni (2178mt) - Monte Pasquale (3554 mt)
2°Giorno Rif. Pizzini (2706mt) - Rif. Branca (2493mt)
3°Giorno Colle degli Orsi_Bivacco Meneghello (3344mt) - Rif. Forni (2178mt)
Raid del Cervino ( 13-16 aprile 2013 )
Mappa
1°Giorno Torgnon - Dome di Tzan 3351m - Rif. Prarayer
2°Giorno Rif. Prarayer - Pointe d'Oren 3525m - cabane des Vignettes
3°Giorno Cabane des Vignettes - Point de l'Eveque 3716m - Cabane de Bertol
4°Giorno Cabane de Bertol - Tete Blanche 3707m - Breithorn 4160m - Cervinia
Contatti
Se desideri contattarmi questo è il mio indirizzo mail:
If you want to contact me this is my email address:
walter.moto@tiscali.it
grazie della visita!
Firma il mio libro di vetta!
...grazie per esserti arrampicato fin sulla cima del mio blog
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